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E’ certamente autobiografica una delle primissime opere di Michail Bulgakov scritta, ben prima di diventare un drammaturgo di successo, nella sperduta campagna russa in cui era stato inviato nel 1917 come medico condotto.

“Se uno non ha mai viaggiato in carrozza per sperdute strade di campagna, è inutile che glielo racconti: comunque non capirebbe. E a chi ha viaggiato, non voglio ricordarlo”.

Si tratta di una raccolta di racconti ambientati in un posto sperduto nelle campagne russe. Il dottor Bomgard, appena uscito dall’università, si trova a gestire da solo una piccola condotta, con tanto di clinica ostetrica e strumentazione all’avanguardia. Questo ragazzino, che ieri era tra i banchi universitari, oggi si trova a dover amputare, tagliare, operare, far partorire, e tutto il resto.

Una situazione di certo non invidiabile,  un approccio alla medicina cui non siamo più abituati: nuotare da soli nel grande mare della medicina con un bagaglio di conoscenze teoriche come unico salvagente.

Per fortuna ci sono altre persone accanto a Bomgard, ostetriche e infermieri con una grandissima esperienza, e ci sono tantissimi libri su cui studiare e rivedere e ripassare. Ma alla fine dei conti, il buon Bomgard si trova da solo di fronte al tavolo operatorio, e spetta solo a lui trovare il modo di salvare quella vita.

No. Mai, neppure addormentandomi, mormorerò superbamente che nulla può stupirmi. No. Un altro anno è passato, ne passerà un altro e sarà altrettanto ricco di sorprese del primo. Questo significa che bisogna studiare, con umiltà.

 

I nove racconti pubblicati nel 1925-1926 sulla rivista Medicinskij Rabotnik ci mostrano diversi casi clinici, parti e amputazioni, edemi e intossicazioni. Tra tutti il più toccante è il primo “L’asciugamano col galletto” , che da subito ci fa affezionare al giovane medico: mi vengono in mente alcuni regali che i pazienti ci lasciano a ricordo del nostro rapporto.

Un gran bel racconto è “Morfina”: sicuramente più maturo, più complesso come racconto – e più impegnati dal punto di vista psicologico: un anziano medico di campagna descrive la sua vita tra bufere di neve, solitudine, esclusione dal mondo, separazione dalla moglie e uso di morfina:

"... bianchi cristalli solubili in venticinque parti d'acqua".

Un libro da leggere come medici e come amanti della meravigliosa penna del “Maestro”, quello de “Il maestro e Margherita”.

 

Nel 2012 Sky produce una serie TV di 8 episodi con protagonista Daniel Radcliffe (Harry Potter) nei panni di Vladimir Bomgard da giovane.

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