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Dispensario "Rosa Serraino Vulpitta"

Trapani

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Serraino Vulpitta al dispensario di via Spalti con i figli dei pazienti ricoverati. Prime della creazione dell'INPS  chi non poteva lavorare non poteva mantenere i familiari. Cosi si provvedeva a vestire i bambini con vestitini e sandali e si dispensavano i pasti caldi per tutti.

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Giuseppe Serriano Vulpitta (1861-1927) era un grosso commerciante trapanese, scapolo e senza figli, che viveva in casa con le sorelle sorelle nubili: Rosa e Maria. Una mattina, mentre visionava le operazioni di carico di una nave al porto di Trapani, assistette ad una atroce esperienza: la morte di un operaio per improvvisa e massiva emottisi. Restò molto scosso e decise così di dedicarsi ad una vita filantropica a favore dei malati di tubercolosi.  Iniziava così la storia dell' "Opera  Pia Serraino Vulpitta".

Il 9 Dicembre 1922 il Comune di Trapani cedeva a Giuseppe Serraino Vulpitta un area all'incrocio tra via Spalti e il lungomare Regina Elena, proprio sotto il Bastione dell'Impossibile per “per erigervi un dispensario medico per curare i poveri affetti da tubercolosi”.

Per effetto di disposizione testamentaria, a seguito del decesso Vulpitta, avvenuta il 30 ottobre 1927, il terreno veniva trasferito, unitariamente alle opere nel frattempo realizzate, all’Opera Pia "Istituto Rosa Serraino Vulpitta”. Serraino Vulpitta lasciò anche le sue eredità, circa cinque milioni di lire (500.000 euro odierni), per la profilassi delle malattie pretubercolari e tubercolari.

L'istituto venne eretto in Ente Morale con R.D. 18 Luglio 1930, Fu così edificato anche il sanatorio della città, vicino alla litoranea Nord, intitolato a Maria Serraino Vulpitta, l'altra sorella, e inaugurato il 29 Marzo 1931.

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Il dispensario di Trapani ospitava anche la Direzione del Consorzio Provinciale Antitubercolare che prevedeva dispensari anche a Castelvetrano, Marsala, Mazara e Alcamo, entrato in funzione per ultimo, nel giugno 1937. Tutti i dispensari erano attrezzati nel modo più moderno, come mobilio e come apparecchiature sanitarie. Trapani disponeva di un piccolo reparto di 6 posti letto per la terapia, Alcamo di 20.

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