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Upton Sinclair - "La giungla" - 1905

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Nel 1905 il romanzo “La giungla” di Upton Sinclair, con le sue descrizioni crude del mondo del lavoro senza tutele nelle fabbriche di carne, stravolge un’epoca generando un radicale cambiamento sociale, scuotendo dalle fondamenta l’intera nazione americana. A seguito di disordini scoppiati nel quartiere dei macelli di Chicago, l’autore ricevette da un settimanale socialista l’incarico di documentare le condizioni di vita degli operai impiegati nel trust della carne.

Le testimonianze raccolte, l’osservazione antropologica e l’acuta analisi ambientale deflagrarono nella storia del giovane emigrante lituano Jurgis Rudkus arrivato con la famiglia negli Stati Uniti ammaliato dal sogno americano e assunto per un impiego a Chicago, nel quartiere dei macelli, dove gli emigrati venivano inesorabilmente distrutti nel fisico e nel morale. La discesa agli inferi della sua famiglia, l’infrangersi del sogno americano e il crudo realismo della narrazione incentrato sulle pratiche insalubri di lavorazione e confezionamento della carne messe in atto dalle industrie conserviere si abbatterono sui lettori, andando a stravolgere il mondo della narrativa stelle e strisce.

"Però, come si è detto, si era rovinato col bere. Finì col perdere ogni reputazione e  ogni appoggio, e alla fine toccò a uno dei suoi figli - un bravo ragazzo - di mantenere lui e il resto della famiglia, per un anno o due, fino a quando il poveretto si beccò la tubercolosi. [...] Ogni famiglia  che  vi era vissuta prima di loro, poteva star sicura di beccarsi la tubercolosi."

.....

"S'usava la carne caduta per terra, su quel pavimento pieno di sporcizia e segatura, su cui i lavoratori camminavano e sputavano miliardi di bacilli di tubercolosi; s'usava la carne ammucchiata negli stanzoni, sulla quale non aveva smesso un attimo di gocciolare acqua dal soffitto pieno di crepe, su cui centinaia di topi non avevano smesso un attimo di correre."

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