dott. Giuseppe Di Marco
Specialista in malattie respiratorie
Diagnosi e cura delle malattie allergiche
"II vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s'accorgono solo poche anime sensibili, come i raffreddati del fieno, che starnutano per pollini di fiori d'altre terre".
Italo Calvino - Marcovaldo - 1963
il "Sanatorium von Hartungen" di Riva del Garda - Trento
Riva al Garda ebbe un prestigioso ruolo che durante la Belle Époque: ospitare un celebre il sanatorio fondato dal dottor Christoph von Hartungen (1849-1917) e in seguito diretto da suo figlio Erhard (1880-1962). Ancora in città una serie di insegne stradali ricorda alcuni tra i più illustri ospiti del sanatorio, tra cui i fratelli Thomas e Heinrich Mann, Franz Kafka, Friedrich Nietzsche e Rainer Maria Rilke.
A partire dal 1888, nell’allora austriaca Riva del Garda, il “Sanatorium Dr. von Hartungen” diventerà famoso in tutte le terre asburgiche. Vengono accettati esclusivamente pazienti benestanti, affetti di forme particolarmente e che patiscano anche disturbi del metabolismo, dell’intestino o del sistema nervoso, disturbi che il dottor von Hartungen tratta prevalentemente con terapie naturopate abbinate a cure dietetiche, idriatiche ed atmosferiche, nonché ad intense attività fisiche in totale assenza di stress, di alcool ed di altre sostanze stimolanti.
Franz Kafka all’inizio del secolo soggiorna due volte a Riva ospite del "Sanatorium von Hartungen". In ricordo di questi soggiorni, proprio a Riva nel 1917 ambienta un racconto (Il Cacciatore Gracco) che metaforicamente descrive la città nei suoi aspetti più emblematici: il porto e la piazza, i vicoli del centro storico, i ragazzi davanti al monumento e la figura del sindaco con il quale intrattiene uno strano colloquio.
Heinrich Mann, fratello di Thomas, è stato complessivamente due anni e mezzo spesso ospite del "Sanatorium von Hartungen". Nel 1902 ha effettuato il suo primo soggiorno a Riva durante il quale ha eseguito traduzioni e scritto importanti saggi ambientati sulle coste del lago: ”Fanciulle”, “Eroina” e “Piccola città”. In quest’ultimo romanzo compaiono numerosi riferimenti a Riva. Fino al 1908 Heinrich Mann sarebbe stato un ospite fisso. Il fratello Thomas, come un vero "Hans Castorp", sarebbe andato più volte a trovarlo.
La malattia gli darà l'spirazione per il suo ultimo romanzo "Der atem" (il respiro) del 1949, sulla vita di una anziana rivoluzionaria, già nobildonna, affetta da tisi.
Thomas Mann soggiorna per la prima volta a Riva nel 1901. Egli si sentiva "permanentemente debole". Così, dopo la pubblicazione dei Buddenbrook, su consiglio del dottor von Hartungen, Thomas si trasferì a Riva in Novembre e soggiornò a Villa Cristoforo (oggi il Villino Campi), appena fuori dal sanatorio. Il medico gli prescrisse esercizio fisico e gli proibì di leggere o scrivere per evitare qualsiasi tensione mentale. Ma comunque fu proprio qui che iniziò a scrivere "Tonio Kröger", uno dei suoi capolavori. Durante il soggiorno a Riva Thomas Mann ha occasione di visitare anche la cascata del Varone traendone spunti per alcune pagine del suo romanzo più importante: La montagna incantata.
Quello tra il 1902 e il 1904 fu il più lungo dei numerosi soggiorni a Riva. In un certo senso era un ipocondriaco che amava la sua condizione eccessivamente sensibile perché, secondo lui, gli offriva ispirazione letteraria. La malattia e la debolezza generale erano ragioni accettate per ritirarsi dalla società attiva e rumorosa e vivere la vita egocentrica e marginale dell'artista. Tuttavia, fu sua moglie Katia che, nel 1912, dovette essere curata "per davvero" in un sanatorio di Davos perché era affetta da tubercolosi. Lo stesso Thomas, ancora una volta, visse il ruolo del "visitatore del paziente". Le sue esperienze come osservatore e relativo estraneo, contemplando la vita del sanatorio, furono più che di ispirazione per la Montagna Incantata.
Dopo un’attività durata appena venticinque anni, con lo scoppio della prima guerra mondiale, il sanatorio sarà costretto a chiudere per sempre i suoi battenti.
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Nel 2013 Willi Jasper pubblica, in lingua tedesca un saggio nel quale esamina questo magico ambiente montano con i suoi splendidi ospiti nel contesto della storia europea: un racconto-documentario e nello stesso tempo un saggio storico-culturale. Zauberberg Riva dipinge il quadro colorato dell'ottimismo spirituale e del destino di questo microcosmo dell'Europa centrale.