dott. Giuseppe Di Marco
Specialista in malattie respiratorie
Diagnosi e cura delle malattie allergiche
"II vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s'accorgono solo poche anime sensibili, come i raffreddati del fieno, che starnutano per pollini di fiori d'altre terre".
Italo Calvino - Marcovaldo - 1963
ALLERGIE RESPIRATORIE: informazioni e norme di comportamento
Acari Dermatofagodi della Polvere Domestica
​
Gli acari insieme agli insetti, da cui differiscono perchè hanno otto zampe e non sei, sono le specie viventi predominanti sulla terra. Se ne conoscono più di 50.000 specie diverse. Vivono sulla terra da più di 80 milioni di anni come dimostrano sia ritrovamenti fossili che esemplari racchiusi in gocce d'ambra.
Sono conosciuti sin dall'antichità come dimostra il ritrovamento di papiri che ne parlano o la "storia degli animali" di Aristotele del 350 a.C. Alcuni giorni dopo l'accoppiamento la femmina depone le uova da cui poi nascono le larve che si trasformano in elementi adulti: il ciclo di vita del Dermatofagoide della polvere domestica è di circa 70 giorni (è molto importante sapere questo se si vogliono utilizzare con efficacia gli acaricidi non sempre efficaci sulle uova).
Gli acari si fanno trasportare dalle correnti di aria all'interno dei locali, si attaccano ai vestiti o a grossi insetti (mosche e scarafaggi). Si nutrono di tutto ciò di organico che è presente in casa: forfora, peli, pelle desquamata (ognuno di noi ne perde sul letto 1 grammo al giorno). L'acaro è troppo grande per essere inalato così in profondità nelle vie aeree e per poter causare l'asma; in realtà l'allergia è provocata dalla inalazione delle particelle fecali dell'acaro grandi non più di pochi milionessimi di millimetro.
Gli acari vivono a casa o in ambienti confinati perché qui trovano le condizioni ideali per potere crescere: cibo, umidità tra 60% e 80%, temperatura tra 15 e 30 gradi con oscillazioni inferiori a 5 gradi, poco ricambio d'aria soprattutto d'inverno. Alcuni di loro, i Dermatofagoidi farinae e pteronissinus, sono detti maggiori perché di gran lunga i più numerosi nella polvere di casa; altri Lepidoglyphus, Tyrophagus, Gohieria, Glycyphagus, sono detti minori (o delle derrate) perché meno presenti in casa ma numerosi in magazzini, dispense o ambienti simili.
​
​
NORME DI COMPORTAMENTO PER I SOGGETTI ALLERGICI AGLI ACARI DELLA POLVERE DI CASA
​
Dato che la maggioranza dei soggetti con manifestazioni respiratorie risulta allergica alla polvere di casa o è destinata a diventarlo (specie i bambini) se esposta abbondantemente ad esse, ne consegue che è molto importante rendere l'ambiente in cui tali pazienti vivono il meno polveroso possibile. Così facendo si elimineranno in gran parte gli acari, parassiti che vivono nella polvere e sono i principali responsabili delle allergie respiratorie. Essi sono microrganismi invisibili ad occhio nudo che si annidano in ambienti caldo umidi e bui e, quindi, in particolare prediligono letti e arredi della camera da letto. Sono generalmente innocui ad eccezione che per i soggetti allergici ad essi. Pertanto l'osservazione delle norme qui esposte può prevenire buona parte degli attacchi allergici.
-
Arredare la camera da letto o la stanza in cui il soggetto passa la maggior parte del suo tempo (es: dove guarda la TV o studia) con mobili, tappezzerie e arredi vari capaci di raccogliere la minore quantità possibile di polvere e che possono venire facilmente puliti a fondo tutti i giorni. Provvedere assolutamente all'eliminazione di macchie di muffa dalle pareti.
-
Materasso e cuscino dovrebbero essere di gomma piuma (detta comunemente spugna), abolendo, quindi, tutte le imbottiture di lana, piume, materiali vegetali. Ogni altro letto presente nella stanza deve avere gli stessi requisiti; così i letti di eventuali case di villeggiatura, dei nonni o amici nel caso vi si dorma spesso.
-
Coperte e sovraccoperte, tende e tappeti, devono essere facilmente lavabili ed eliminati quelle di lana. Il tutto va lavato frequentemente (ogni 3-4 settimane) e messo ad arieggiare tutti i giorni.
-
Il bambino allergico deve evitare di saltare sul letto e di far "battaglia" con i cuscini.
-
Giocattoli, libri, giornalini e soprammobili dovrebbero anche essi venire limitati, spolverati spesso e chiusi dentro gli sportelli dei mobili. Evitare assolutamente giocattoli di pelouche; preferire invece quelli di legno, metallo e gomma. Evitare animali imbalsamati.
-
Per le pulizie utilizzare aspirapolvere e stracci bagnati. Non mettere moquettes.
-
Non tenere assolutamente animali domestici né in casa, né in giardino, né in terrazza.
-
Attenzione all'interno dell'auto; passare periodicamente l'aspirapolvere e ogni giorno passare uno straccio bagnato sul cruscotto.
-
Ricordare che odori, profumi, vapori possono aggravare le condizioni degli allergici. Fra essi ricordiamo: fumo di tabacco; evaporazioni di colori e vernici; vapori di gasolio, cherosene, gas; cosmetici, fumo da fuochi di carbone, legna, foglie; smacchiatori a secco; vapori industriali.
Qui di seguito troverai informazioni sui pollini delle più comuni piante e alberi allergizzanti da quelli che impollinano prima in primavera a quelli che impollinano per ultimi.
Cipresso
Nel profondo Sud, la prima pianta che impollina all’inizio della Primavera è il Cipresso dotato di un polline molto allergizzante e liberato dall’albero nell’aria in enormi quantità. Purtroppo soltanto negli ultimi anni, spinte dalle pressioni dai medici specialisti più attenti, le case farmaceutiche hanno approntato diagnostici e estratti terapeutici realmente efficaci, cosicché riconosciuta, diagnosticata e efficacemente curata, quella al Cipresso ha perso la dizione di “pollinosi emergente” per diventare una delle più importanti malattie allergiche respiratorie.
Questa pollinosi è probabilmente molto più frequente di quanto non appaia nelle varie statistiche, e quindi si raccomanda sempre di inserire nel panel inalanti e testare sempre l’estratto durante l’esecuzione dei Prick Test.
E’ anche vero, che. con l’espansione urbanistica e l’obbligo di aree condominiali comuni adibite a parcheggio, il numero dei cipressi presenti in città è in continuo aumento. Così come altre piante della famiglia, utilizzate a scopo ornamentale, concorrono all’aumento della quantità di polline liberata in atmosfera: la Tuja, il Tasso e la Criptomeria, volgarmente chiamata Cedro Giapponese. Ricordiamo anche il Ginepro, qualità di Cipresso selvatico, conosciuto per le sue essenze aromatiche, ed unica specie di cupressacee realmente originaria del Sud Italia.
Parietaria
​
La pollinosi da Parietaria riveste grande importanza in Italia e in tutto il bacino del Mediterraneo. La Parietaria Officinalis e la Parietaria Judaica, più comune quest'ultima nelle aree non distanti dal mare, appartengono alla famiglia delle Urticacee, (come anche le comuni Ortiche, il Gelso e il Fico) e assumono di regione in regione diversi nomi: in Sicilia erba di vento, in altre zone d'Italia: erba della Madonna, erba vetriola (perché anticamente usata per lavare l'interno di fiaschi, damigiane e bottiglie), erba muraiola. Per crescere infatti necessita di terreni ricchi di sali minerali: la si trova quindi in luoghi incolti vicino a ruderi, tra le crepe dei vecchi muri e presso le abitazioni; troveremo sempre la Parietaria tra pietra (o tufo) e terra, alle basi dei muri; difficilmente a contatto con asfalto e cemento, più all'interno delle aiuole che sotto i marciapiedi, più nei vecchi centri storici che tra il cemento delle nuove aree urbane. Si può incontrare sia in pianura che in collina, ma non oltre i 900 metri. La pianta, alta 30-70 cm, è costituita da piccoli fusti cilindrici giallo-rossastri e da foglioline lanceolate provviste di peli urticanti. In primavera, gli stami, ripiegati all'interno del fiore, si distendono a scatto e lanciano una nuvoletta di polline. Oltre ad avere una grandissima diffusione, la Parietaria ha un lungo periodo di pollinazione: ne ritroviamo il polline nell'aria quasi tutto l'anno, tranne che in piena estate o in pieno inverno. Il picco massimo di pollinazione si raggiunge nel periodo Febbraio-Aprile ed è molto variabile (300-1000 granuli per m3 d'aria nelle zone molto ventose; 2000 e più nei centri storici delle città). Il granulo pollinico, inoltre, riesce a penetrare in profondità nelle vie aeree perché è molto piccolo: 13-25 micron (1micron=1 millesimo di mm). questo polline è così responsabile non solo di rino-congiuntiviti, ma pure di forme asmatiche anche gravi. Il ritmo circadiano della pollinazione raggiunge il picco nelle ore più calde per diminuire nelle ore notturne: ciò è responsabile di un parallelo comportamento dei sintomi durante le giornate.
Composite
Artemisia I'm a paragraph. Click here to add your own text and edit me. It’s easy. Just click “Edit Text” or double click me to add your own content and make changes to the font. Feel free to drag and drop me anywhere you like on your page. I’m a great place for you to tell a story and let your users know a little more about you.
Tarassaco his is a great space to write long text about your company and your services. You can use this space to go into a little more detail about your company. Talk about your team and what services you provide. Tell your visitors the story of how you came up with the idea for your business and what makes you different from your competitors. Make your company stand out and show your visitors who you are. Tip: Add your own image by double clicking the image and clicking Change Image.
​
Margherita ow you came up with the idea for your business and what makes you different from your competitors. Make your company stand out and show your visitors who you are. Tip: Add your own image by double clicking the image and clicking Change Image.
Graminacee e Cereali
Le Graminacee costituiscono una famiglia di piante diffusissime su tutta la terra (9000 specie) e costituiscono la principale componente erbacea di svariati ambienti: praterie, savane, steppe, pascoli, prati, terreni incolti, scarpate, margini delle strade, sopravvivendo in condizioni climatiche estremamente variabili dal mare ai monti, dalla fascia sub-polare all'equatore. Sono in assoluto le prime al mondo come agenti di allergopatia: così che gli anglosassoni usano il termine febbre da fieno (il fieno infatti è costituito da queste erbe) per definire genericamente le pollinosi. Comprendono le comuni gramigne, tutti i cereali, le canne e tante altre specie, anche di importanza agraria ed economica: alimento per uomini e animali, preparazione di bevande alcoliche, preparazione di amido e zucchero: insomma tutte le piante con spighe, pannocchie, ciuffi o pennacchi. Nella fascia mediterranea le Graminacee pollinano tra Aprile e Giugno. Spostandosi verso Nord o salendo in montagna la pollinazione ritarda di qualche settimana e si protrae nei primi mesi estivi. Il polline, di dimensioni medio/grandi, è responsabile di fastidiosissime oculoriniti e più raramente di forme asmatiche.
Olivo e Frassino
L'Olivo, con la Parietaria, costituisce la specie vegetale maggiormente responsabile di allergie nell'area mediterranea. Quest'albero, che sin dall'antichità ha avuto un valore economico rilevante per la produzione dell'olio di oliva, è stato così introdotto in Nord America (Arizona e California), Sud America (Argentina e Cile), Sud Africa e Australia, aree dove inverni miti ed estati calde favoriscono la sua crescita. Della stessa famiglia, le Oleacee, fanno parte anche il Frassino, conosciuto per il suo legno pregiato e l'estrazione della Manna (costoso lassativo di qualità usato fino a qualche decennio fa nelle aree rurali), il Ligustro, pianta ornamentale coltivata a mo' di siepe o bordura, ma anche Lillà e Gelsomino, piante ornamentali per fortuna non responsabili di allergie. L'interesse clinico è dovuto alla copiosa produzione di polline (con picchi anche di 300-500 e più pollini/m3 d'aria) e alla sua particolare aggressività; per fortuna il periodo di pollinazione non è molto lungo: nell'area mediterranea va da metà Aprile a fine Maggio. Una caratteristica dell'olivo è l'alternanza, che contadini, produttori e proprietari conoscono bene, e che consiste in un'annata (o biennio) di alta produzione di olive seguita di un'altra di scarsa produttività. Questo fenomeno, legato ovviamente ad un'alternanza pollinica è causa anche negli allergici del succedersi di primavere con sintomi più intensi con altre meno fastidiose. Ricordiamo infine il particolare ritmo circadiano dell'Olivo che a differenza delle altre specie vegetali non raggiunge il picco di pollinazione in tarda giornata, ma durante le prime ore del mattino. Il polline dell'Olivo è caratteristico: ha forma lievemente ellittica con tre lunghi solchi sulla superficie reticolata. I pazienti allergici all'Olivo accusano fastidiose rino-congiuntiviti e raramente sintomatologia asmatica; non sono numerosi i soggetti monosensibili ma frequente è il singolare riscontro di pazienti pollinosici solo all'Olivo e contemporaneamente anche allergici agli Acari.
Cannoli di Manna ottenuti incidendo il Frassino
incisione del Frassino con il Mannarolo
cannoli di Manna pronti per la vendita
Salsola e altre Chenopodiace
Le Chenopodiacee sono piante erbacee, o arbusti, che crescono anche in luoghi ruderali e incolti, come il Farinaccio (così chiamato per uno strato farinoso con cui si ricopre), ma soprattutto in luoghi salati quali spiagge e stagni costieri (da cui il nome di alofile) e, nel trapanese, attorno alle vasche delle saline o sui depositi di alghe come a Bonagia o Nubia. Ricordiamo la Salsola, altamente allergizzante, la Sueda, e l’ Arthrocneum (o Salicornia), chiamata dai nostri salinari Cucuddi. Recentemente abbiamo riscontrato nuovi insediamenti di Chenopodiacee in luoghi dove non erano mai cresciute in precedenza come le secche formatesi in seguito alla costruzione dei frangiflutti lungo tutta la litorenea nord di Trapani, vicino ad una zona densamente abitata: ciò deve far riflettere sul peso che l’intervento umano sul territorio ha nei confronti dell’aumento delle malattie allergiche.
Alcune specie sono coltivate a scopo alimentare: Bietola, Spinacio, la nostra Gira, la Barbabietola da zucchero; tutte, coltivate e non, hanno il fusto del caratteristico colore viola-amaranto.
Il periodo di pollinazione, nelle nostre zone, coincide con quello dell’Olivo (metà aprile – fine maggio). Bisogna quindi stare attenti a non sottovalutarne l’incidenza, soprastimando la responsabilità dell’Olivo.
Qui di seguito troverai informazioni sulle allergie causate dagli animali domestici e muffe
Gatto e Cane
Le allergie agli animali domestici sono in aumento soprattutto quelle al gatto. Chi soffre di allergia dovrebbe decidere con cautela di tenere un animale domestico: può creare sintomi allergici anche se non si sono manifestati per lunghi periodi.
Gli episodi di allergia ai diversi animali domestici è un fenomeno in crescita soprattutto verso il gatto che ha un allergene particolarmente stabile anche alle operazioni di bonifica dei locali, anche una volta allontanato l’animale. Infatti dopo l'allontanamento del gatto da casa per i primi 3 mesi non si riduce l'allergene e poi dal 4° mese diminuisce per poi scomparire dopo 7 mesi.
​
Sono soprattutto sudore, saliva, urina e forfora le vere fonti di allergia per l’uomo, mentre il pelo di per sé è meno preoccupante, anche se è un ricettacolo di pollini , muffe e altri allergeni. Sudore e saliva contengono una proteina, l’albumina, che rappresenta spesso il principale allergene di cani e gatti. Quando l’animale si lecca, l’allergene si diffonde a tutto il mantello. L’albumina è una molecola molto piccola e volatile e quindi si diffonde con facilità nell’ambiente; pur essendo normalmente innocua, scatena una reazione difensiva da parte della persona allergica il cui sistema immunitario reagisce in modo anomalo.
​
Una convinzione parzialmente errata è quella che gli animali a pelo corto causino minori problemi rispetto a quelli a pelo lungo. La fonte scatenante dell’allergia è, infatti la desquamazione dell’epidermide o la saliva dell’animale, non la lunghezza del pelo.
Anche l'idea che un animale di piccola taglia sia meno allergizzante è errata.
​
Gli asmatici allergici agli animali domestici, specie il gatto, sono a rischio di attacchi asmatici molto gravi, potenzialmente fatali.
I sintomi abituali dell’allergia da cane e gatto e altri animali domestici sono in genere l’oculorinite e l’ asma, ovvero l’infiammazione degli occhi con arrossamento, lacrimazione e prurito accompagnati da starnuti, naso chiuso e abbondante secrezione nasale. Nei casi di asma più gravi si possono manifestare sibili espiratori e difficoltà di respirazione.
​
La condizione ideale per una persona allergica agli animali sarebbe quella di non tenere animali domestici e di evitarne il più possibile il contatto (casa di parenti e amici etc). Tuttavia, capita spesso che i proprietari, invitati ad allontanare il proprio cane o gatto perché fonte di guai, rifiutino decisamente di farlo per ovvi motivi. In questo caso, sarebbe consigliabile perlomeno lasciarli fuori dalla camera da letto.
​
Alternaria e altre muffe
Le allergie respiratorie determinate dai miceti sono molto meno frequenti di quelle da acari o pollini, sebbene la quantità di spore fungine presenti, sia all’interno degli appartamenti che in atmosfera, sia altissima. Abitualmente la maggior parte dei miceti cresce sul suolo, dove vive tra foglie, vegetali ed altro materiale organico; ma si possono trovare anche su superfici verticali, specie se umide, come pareti interne, staccionate, rocce, alberi, ecc. Inoltre è indispensabile avere molta cura nella manutenzione dei filtri di condizionatori (d’appartamento e in auto) , umidificatori e aspirapolvere (anche quelli ad acqua) in quanto potrebbero essere inquinati da muffe e diventare fonti di liberazione delle spore. Ricordiamo pure che gli acari si nutrono anche di alcune muffe, per cui in ambienti umidi è anche superiore alla norma la concentrazione di allergeni provenienti dalla polvere domestica.
La malattia è scatenata dall’inalazione delle spore che la muffa libera nell’aria a scopo riproduttivo, come le piante con i pollini: per fortuna il potere allergizzante è molto minore, nonostante le spore siano più numerose e più piccole dei pollini. Però, per queste caratteristiche, nei soggetti allergici, specie nei bambini, si possono avere violente crisi asmatiche, anche molto gravi.
Consigliamo pertanto di tinteggiare le pareti delle stanze che presentano segni di muffa con specifiche pitture per interni. Inoltre ricordiamo, nel caso si possieda un camino o una stufa a legna, di non lasciare assolutamente all’interno delle abitazioni la legna umida, in attesa di utilizzarla: le muffe certamente presenti, stimolate dal caldo della casa, produrranno un altissimo numero di spore che causeranno, agli allergici, intense crisi respiratorie.
Tra i miceti responsabili di allergie respiratorie ricordiamo: l’Alternaria, che cresce prevalentemente negli ambienti esterni e sporula nei mesi estivi e autunnali; l’Aspergillo e il Penicillo presenti soprattutto negli ambienti interni; il Cladosporio recentemente individuato come importante responsabile di patologie emergenti.