top of page
dott. Giuseppe Di Marco
Specialista in malattie respiratorie
Diagnosi e cura delle malattie allergiche
"II vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s'accorgono solo poche anime sensibili, come i raffreddati del fieno, che starnutano per pollini di fiori d'altre terre".
Italo Calvino - Marcovaldo - 1963
ANAFILASSI
Lo shock anafilattico è una reazione allergica grave e generalizzata, di tipo “esplosivo” che si sviluppa in modo repentino (0-6 ore) in seguito al contatto/ingestione di determinate sostanze scatenanti (allergeni). Può verificarsi in qualsiasi momento e in qualunque luogo.
​
ALLERGENI CAUSA DI REAZIONE ANAFILATTICA
Le sostanze che più frequentemente possono scatenare uno shock anafilattico sono le punture di insetti, gli alimenti, alcuni farmaci, e altre sostanze come il lattice e altre.
-
Le punture di insetti (Imenotteri: api, vespe, calabroni) sono responsabili di più del 50% delle reazioni allergiche e di circa il 20% delle reazioni anafilattiche fatali.
-
E’ stato calcolato che siano circa 120 gli alimenti sono riconosciuti come una delle cause di anafilassi. Tra i bambini, soprattutto latte vaccino, uova, grano, soia, pesce e arachidi; tra gli adulti arachidi, noci e altra frutta a guscio, pesci, crostacei e molluschi, cioccolato, senape, sesamo, verdura (sedano, carota, patata, lupini, peperoni , pomodoro) e frutta (pesca, albicocca, pera, banana, ciliegie, agrumi, kiwi)
-
Alcuni farmaci possono provocare una crisi anafilattica, tra questi: antibiotici, anestetici, mezzi di contrasto, chemioterapici e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), vitamina B12.
-
L’ allergia al lattice è un problema emergente: c'è infatti un crescente aumento di soggetti sensibilizzati a questa sostanza; tale aumento è in parte legato alla sempre maggiore diffusione dell’uso di guanti e altri dispositivi in lattice e gomma nella vita quotidiana di tutti noi (esempio: materassi, cuscini, indumenti, preservativi, etc).
Esiste poi uno shock anafilattico denominato “idiopatico”, in cui non è riconoscibile la causa scatenante.
​
​
​
​
​
​
​
​
PAZIENTI A RISCHIO DI ANAFILASSI
-
Chi ha già avuto lievi-moderate reazioni allergiche da arachidi o da frutta secca
-
Chi è adolescente o giovane adulto, con allergia orale agli alimenti
-
Chi si trova distante dai centri di assistenza medica e ha avuto precedenti reazioni allergiche lievi-moderate ad alimenti, veleni di insetti, lattice o allergeni presenti nell’aria
-
Chi ha già avuto una reazione allergica lieve-moderata a tracce di alimenti (ad esclusione della sindrome allergica orale)
I SINTOMI PRINCIPALI
​I SINTOMI PRINCIPALI
I sintomi sono di varia natura, sia locali che generali. Ogni persona è diversa e può sperimentare un diverso insieme di sintomi quando esposto a un allergene.
Respiratori ( 40% dei casi)
-
Naso che cola/Congestione nasale
-
Starnuti
-
Asma (difficoltà a respirare)
-
Tosse
-
Respiro affannoso-sibilante
Cardiovascolari
-
Caduta della pressione
– Giramento di testa/ vertigini -
Stordimento
-
Sensazione di svenire
Cutanei (65% dei casi)
-
Gonfiore di labbra, bocca, lingua, faccia e/o gola (angioedema)
-
Orticaria
-
Eruzioni cutanee e rossori
-
Prurito
-
Eczema
Gastrointestinali
-
Crampi addominali
-
Diarrea
-
Nausea
-
Vomito
-
Coliche
-
Gonfiore
Pochi sanno che le forme leggere ed iniziali di reazione allergica, per esempio agli alimenti e ai farmaci, possono essere un preludio ad una reazione più grave quando ci si imbatte nuovamente nello stesso alimento o farmaco. Se non trattato tempestivamente, lo shock anafilattico può avere esito fatale.
​
PREVENZIONE
L’approccio allo shock anafilattico inizia dal tentativo di prevenire l’insorgenza della reazione evitando o limitando il contatto con la sostanza a cui si è allergici. Purtroppo, per quante precauzioni si possano prendere, non si può avere una garanzia assoluta di evitare queste sostanze. Alcuni farmaci, ritenuti “innocenti” possono dare reazioni crociate con il farmaco a cui si è allergici; non è ovviamente possibile fare in modo di non essere mai punti da api o vespe, per quanto si possano evitare le situazioni di maggiore rischio (es. picnic all’aperto); per quanto riguarda infine gli alimenti, è impossibile conoscere con esattezza tutti gli alimenti contenuti in un determinato piatto o in una confezione.
bottom of page