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ERNIA IATALE e MALATTIA da REFLUSSO GASTROESOFAGEO

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ERNIA IATALE

L’ernia iatale è un disturbo con cui convive circa un italiano su dieci e che, con il passare degli anni, interessa gran parte della popolazione anziana. Spesso questa condizione va a braccetto con la malattia da reflusso gastroesofageo, cosa che può favorire la comparsa di ulteriori disturbi.Il termine ernia iatale indica il passaggio di una porzione dello stomaco all’interno del torace, attraverso un foro nel diaframma chiamato iato esofageo. In genere le pareti dello iato esofageo sono ben aderenti all’esofago, ma può capitare che le strutture di ancoraggio perdano tono, favorendo la risalita di una piccola parte di stomaco nel torace. Si ipotizza che fattori congeniti, traumatici e dietetici siano implicati, ma le cause restano sconosciute nella maggior parte dei casi.

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Gran parte dei pazienti con ernia iatale non presenta disturbi. Alcuni possono riferire sintomi aspecifici di dispepsia , ossia di “cattiva digestione”, come per esempio sazietà precoce, distensione nella parte superiore dell’addome e frequenti eruttazioni. Quando all’ernia iatale si associa reflusso gastroesofageo, condizione che comporta la risalita di succhi gastrici dallo stomaco all’esofago, possono esserci sintomi più specifici correlati al reflusso, come bruciore alla bocca dello stomaco e rigurgito.
SINTOMI
L'ernia iatale è una condizione di per sé asintomatica. Quando però si associa reflusso gastroesofageo, possono comparire i sintomi caratteristici del reflusso, più avanti descritti. Raramente l'ernia iatale può dare dolore toracico, che può presentare caratteristiche analoghe a una crisi di angina. In questi casi viene riferita una sensazione di peso al petto con irradiazione del dolore al dorso, al collo, o alle braccia, come nel dolore toracico di origine cardiaca.
DIAGNOSI
Esame decisivo ai fini della diagnosi è la Gastroscopia (tecnicamente EGDS: EsofagoGastroDuodenoScopia)che offre l’indiscutibile vantaggio di documentare con certezza lesioni della mucosa correlate a un reflusso patologico (erosioni, ulcere o stenosi) e di consentire l’esecuzione contestuale di biopsie della mucosa gastrica.
Per documentare dimensione e localizzazione può essere molto utile eseguire una semplice TAC del torace che evidenzia perfettamente la presenza di ernia iatale.

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 MRGE: Malattia da Reflusso GastroEsofageo

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La malattia da reflusso gastroesofageo (in inglese GERD: GastroEsophageal Reflux Disease), è caratterizzata da disturbi piuttosto sgradevoli. Si verifica quando i succhi gastrici risalgono dallo stomaco nell'esofago. In realtà il passaggio di acido dallo stomaco all’esofago avviene fisiologicamente durante la giornata, specie dopo i pasti. Tuttavia, se questa condizione si verifica con frequenza, le pareti dell'esofago possono subire un notevole danno ed è cosi possibile parlare di una vera e propria malattia da reflusso.
SINTOMI
I sintomi più tipici sono: dolore epigastrico (volgarmente alla bocca dello stomaco),  bruciore retrosternale (pirosi), rigurgido acido, eruttazione. Molto frequentemente compaiono i "sintomi atipici", anche in assenza di quelli tipici: tosse stizzosa, bruciore della gola, sensazione di nodo in gola, otalgia, necessità di deglutire frequentemente e di “raschiarsi” la gola, raucedine (disfonia) o perdita della voce (afonia), con bisogno di “schiarirsela” continuamente e ipersalivazione (scialorrea).
Spesso la malattia è causa di ostruzione nasale e rinorrea acquosa, in assenza dei sintomi istaminici più caratteristici (starnuti e prurito). In partica gli stessi sintomi nasali, anche se in forma meno violenta, che conosciamo bene e che appaiono quando ci è capitato di vomitare.  
CAUSE
La causa è un mal funzionamento  della valvola, posta tra esofago e stomaco, chiamata Sfintere Esofageo Inferiore (SEI). In condizioni di normalità, il SEI agisce impedendo al contenuto dello stomaco di tornare nell’esofago. Al suo cattivo funzionamento possono contribuire malattie quali l'ernia iatale o la semplice gastrite, ma anche cattive abitudini di vita, come fumo, consumo eccessivo di caffè, pasti eccessivamente abbondanti che rallentano lo svuotamento gastrico (passaggio del cibo dallo stomaco all’intestino), dovuto a eccessivo riempimento a particolari alimenti come cibi grassi e cioccolato.
DIAGNOSI
Sintomi: sono caratteristici, anche quelli atipici, e devono sempre dare il sospetto di una possibile patologia gasto-esofagea
Obiettività: il dolore epigastrico alla digito-pressione pone diagnosi di disturbo gastro-esofageo.

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PPI test: la metodica prevede la somministrazione di farmaci specifici per il reflusso, gli PPI (Inibitori di Pompa Protionica) per la durata di quattro settimane. Nel caso in cui i sintomi scompaiano, la diagnosi di reflusso può dirsi confermata. Della famiglia dei farmaci PPI fanno parte: Esomeprazolo, Pantoprazolo, Omeprazolo, Lansoprazolo, ecc.
Visita ORL e Laringoscopia: la laringite da reflusso (laringite cronica posteriore) rappresenta la condizione più comune di patologia laringea associata al reflusso gastrico esofageo. La mucosa laringea è molto più delicata di quella esofagea e non ha meccanismi di difesa per il reflusso acido che è pertanto capace di sviluppare un danno alla mucosa, anche per quantità minime e per tempi di esposizione molto brevi.
Alla laringoscopia la mucosa della
porzione posteriore della laringe e dell’area ipoglottica (al di sotto delle corde vocali) si presenta iperemica, cioè arrossata per l'aumentato flusso sanguigno ed edematosa per l'accumulo di liquidi che produce gonfiore. Sovente si ritrovano anche delle granulazioni, ulteriore segno di irritazione cronica.

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 Dieta per il Reflusso GastroEsofageo

Tenere sotto controllo il peso è quanto viene richiesto ai pazienti, ancor prima di iniziare la terapia. È questa, secondo gli esperti, l’unica raccomandazione riguardante lo stile di vita. Ben venga, dunque, l’attività fisica.
Per il momento, invece, sono stati parzialmente assolti gli alimenti ritenuti corresponsabili della malattia: caffè, caffeina, cioccolato, piatti piccanti, agrumi, cibi grassi e menta. Il paziente affetto da malattia da reflusso comunque può provare a mangiarne ma con moderazione.
Non bisogna consumare pasti abbondanti, soprattutto a tarda sera, e non sdraiarsi subito dopo un pasto e sollevare la testata del letto di 10-15 centimetri: così la forza di gravità impedisce la risalita del bolo alimentare.
Evitare assolutamente fumo e alcol.

Fonte: fondazioneveronesi.it

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