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dott. Giuseppe Di Marco
Specialista in malattie respiratorie
Diagnosi e cura delle malattie allergiche
"II vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s'accorgono solo poche anime sensibili, come i raffreddati del fieno, che starnutano per pollini di fiori d'altre terre".
Italo Calvino - Marcovaldo - 1963
Intradermoreazione di Mantoux con PPD
Nel 1907 il medico francese Charles Mantoux, che lavorò anche con Robert Koch (lo scopritore del bacillo tubercolare causa della tubercolosi), creò questo importante test che verifica la presenza in un individuo della risposta anticorpale alla tubercolosi e quindi anche di una infezione, anche se latente. La positività della reazione tubercolinica indica che il soggetto è stato infettato dal micobatterio della tubercolosi con conseguente sensibilizzazione del sistema immunitario e non significa che l’organismo è immune ma soltanto che sono aumentate le sue difese nei confronti delle reinfezioni.
Questo test viene anche chiamato Test PPD dall’ acronimo della sostanza utilizzata: derivato proteico purificato della tubercolina (o tubercolina PPD). I derivati proteici purificati della tubercolina, sono proteine del batterio purificate (totalmente innocue) che, iniettate, scatenano una reazione del sistema anticorpale (nel caso in cui l’individuo sia entrato in contatto con il batterio della tubercolosi in passato) la quale si manifesta con un rigonfiamento locale e corrispondente alla zona di iniezione. La reazione tubercolinica si positivizza dopo 4-6 settimane dall’infezione.
Il test di Mantoux si esegue iniettando per via intradermica una quantità nota di tubercolina PPD nell'avambraccio del paziente che si intende testare. Nel dettaglio si inietta 0,1 ml di soluzione che contiene 5 unità tubercoliniche.
Risultati
Dopo un periodo di 48-72 ore, il paziente deve sottoporsi a un controllo dell'avambraccio, al fine di individuare e determinare le reazioni avvenute in corrispondenza del sito d'inoculazione della tubercolina.
In genere, si assiste alla comparsa di una chiazza di colore rosso che può avere dimensioni variabili. Tuttavia, ciò che si deve analizzare non è tanto l'estensione della chiazza rossa, bensì il diametro dell'indurimento dermico che si manifesta nel sito d'inoculazione.
Se l’indurimento ha un diametro uguale o superiore a 5 mm il test è positivo.
Vale precisare però che quando si ottiene un risultato positivo, non significa necessariamente che la patologia sia in atto. In caso di test positivo, quindi, si procede con l'esecuzione di ulteriori accertamenti al fine di escludere o confermare la reale presenza dell'infezione: visita specialistica ed esame radiografico sono le più importanti.
Falsi negativi
Purtroppo, nel test di Mantoux vi è anche la possibilità di incappare in risultati falsi negativi. Un classico esempio di falso negativo è quello che si può ottenere quando il test di Mantoux viene effettuato in individui immunocompromessi. In queste persone, infatti, il sistema immunitario è notevolmente indebolito e potrebbe non riuscire ad innescare la normale risposta difensiva nei confronti della tubercolina somministrata, dando così origine a un falso negativo.
Quindi il test di Mantoux può dare falsi negativi in pazienti:
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con AIDS
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in terapia con farmaci immunosoppressori (trapiantati o affetti da malattie autoimmuni)
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in terapia con farmaci corticosteroidi o che abusano di sostanze steroidee
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malnutriti
Tine Test
Fino a 20 anni fa era disponibile Il Tine Test, utilizzato per lo screening su ampia popolazione: scuole, caserme ed altre comunità.
Il test si eseguiva premendo sulla cute dell’avambraccio un apposito dischetto dotato di 4 punte precedentemente immerse in una soluzione di estratti proteici bacillari purificati completamente privi di azione tossica; la lunghezza delle punte era tale da inoculare nel derma un numero standardizzato di unità di estratto, chiamato PPD. Dopo 48-72 ore si esaminava il punto di inoculo, ove, in caso di positività della reazione, compariva un infiltrato eritematoso di estensione proporzionale alla sensibilità individuale. La reazione tubercolinica si positivizza dopo 4-6 settimane dall’infezione. La positività della reazione tubercolinica indica che il soggetto è stato infettato dal micobatterio della tubercolosi con conseguente sensibilizzazione del sistema immunitario e non significa che l’organismo è immune ma soltanto che sono aumentate le sue difese nei confronti delle reinfezioni.​
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