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dott. Giuseppe Di Marco
Specialista in malattie respiratorie
Diagnosi e cura delle malattie allergiche
"II vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s'accorgono solo poche anime sensibili, come i raffreddati del fieno, che starnutano per pollini di fiori d'altre terre".
Italo Calvino - Marcovaldo - 1963
VMNI - VENTILAZIONE MECCANICA DOMICILIARE
La respirazione avviene tramite il passaggio dell’aria dall’ambiente esterno attraverso naso e/o bocca all’interno dei polmoni passando per un sistema di condotti aerei detti bronchi. A livello dei polmoni il sangue acquisisce l’ossigeno (O2) e si depura dell’anidride carbonica (CO2).
L’insufficienza respiratoria si sviluppa quando l’apparato respiratorio, costituito da vie aeree, muscoli respiratori e parenchima polmonare, non è in grado di assicurare una sufficiente ossigenazione del sangue, insufficienza respiratoria parziale.
Se in aggiunta l’apparato respiratorio non è in grado di permettere una adeguata eliminazione di anidride carbonica dal sangue si parla di insufficienza respiratoria globale.
La ventilazione meccanica viene impiegata nel trattamento dell’insufficienza respiratoria allo scopo di aumentare i livelli di ossigeno nel sangue e di ridurre l’anidride carbonica sostenendo il lavoro dei muscoli respiratori.
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METODICA
Un ventilatore è un dispositivo medico che serve per assistere artificialmente la respirazione.
La muscolatura coinvolta nella respirazione è costituita prevalentemente dal diaframma e dai muscoli intercostali. I muscoli del torace, del collo, delle spalle e dell’addome giocano un ruolo accessorio nel sostegno della respirazione. Quando i muscoli impiegati nella respirazione sono indeboliti respirare diventa difficile se non impossibile. Il ventilatore può sostituire completamente o parzialmente i muscoli a seconda del loro grado di compromissione.
La prima forma di ventilazione meccanica è stata attuata tramite il polmone d’acciaio e risale al 1838. Un secolo più tardi il miglioramento del polmone d’acciaio ha reso possibile il diffondersi della ventilazione meccanica. a pressione negativa. Nel 1952 dilaga negli Stati Uniti la peggior epidemia di poliomielite fino ad allora, con più di 57.000 persone colpite. Migliaia di persone nel mondo rimangono paralizzate. Nel nostro caso sono paralizzati pure i muscoli el torace, quelli della respirazione.
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La pressione negativa all'interno del polmone d'acciaio funziona tirando dall'esterno la gabbia toracica così da fare entrare all'interno l'aria. Come noi quotidianamente allontaniamo dall'esterno i lati di un sacchetto di plastica per farlo aprire.
I ventilatori a pressione positiva sono stati sviluppati per somministrare due livelli di pressione, e quindi chiamati BiLevel e la relativa terapia BPAP, una inspiratoria detta IPAP per assistere l’inspirazione ed una espiratoria detta EPAP. I ventilatori Bilevel sono caratterizzati da dimensioni e peso contenuti e normalmente non sono dotati di batterie interne.
Solo il Medico Specialista può decidere la tipologia di ventilatore da prescrivere e i relativi parametri ventilatori da impostare sull’apparecchiatura. Il tipo di ventilatore prescritto dipende dalla malattia e dalle condizioni del Paziente. Ogni variazione delle impostazioni dei parametri sul ventilatore deve essere preventivamente decisa dal Medico Specialista ed eseguita da personale autorizzato.
A volte per ovviare ai problemi di secchezza causati dal passaggio dell’aria ad alto flusso attraverso il naso e nelle vie aeree superiori insieme al ventilatore è prescritto un umidificatore.
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DOTAZIONI
La maschera (nasale o oro-nasale) si utilizza nella ventilazione meccanica non invasiva; la ventilazione è più efficace quando la maschera è sistemata perfettamente, della giusta misura e quindi confortevole. La maschera è dotata di alcuni fori calibrati che permettono l’eliminazione dell’anidride carbonica espirata: pertanto è fondamentale non chiuderli o tapparli in alcun modo. In alcuni casi l’eliminazione dell’anidride carbonica avviene attraverso dei raccordi particolari (ad esempio Whisper, Plateau Valve…) inseriti tra maschera e circuito.
Prima di indossare la maschera è consigliabile lavarsi il viso per eliminare ogni traccia di sebo: questa precauzione serve per adattarla meglio al viso e per farla durare di più. Le istruzioni sulla pulizia della maschera devono essere sempre seguite attentamente. Mentre si usa una maschera nasale bisogna cercare di tenere la bocca chiusa durante la terapia.
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Quando si inizia ad usare la maschera potrebbero verificarsi irritazioni od ostruzioni nasali; spesso tali disagi si risolvono in pochi giorni, altrimenti l’irritazione nasale può essere ovviata con un umidificatore.
Con la ventilazione in maschera possono verificarsi alcuni inconvenienti:
• lesioni sul naso;
• occhi arrossati e che lacrimano al mattino dovuti a fughe di aria dalla maschera;
• segni marcati sulla pelle;
• arrossamenti della pelle.
In questi casi è necessario consultare il Medico Specialista.
I circuiti possono essere di vario tipo e collegano il ventilatore alla maschera. Vanno sostituiti periodicamente e bisogna evitare che al loro interno si crei condensa. Spesso il circuito termina con una valvola espiratoria che ha la funzione di eliminare l’anidride carbonica espirata dal Paziente.
MANUTENZIONE DELLE APPARECCHIATURE
È opportuno mantenere in buono stato e pulite le apparecchiature, utilizzando periodicamente un panno inumidito con acqua; controllare quotidianamente l'indicatore di livello dell'Unità Base.
Per assicurare una durata maggiore nel tempo di maschere, tubi corrugati, tubicini, umidificatore e altro materiale di consumo è necessario effettuare una pulizia regolare con un comune detergente sterilizzatore ba freddo, come quello utilizzato per tettarelle e biberon.
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