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dott. Giuseppe Di Marco
Specialista in malattie respiratorie
Diagnosi e cura delle malattie allergiche
"II vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s'accorgono solo poche anime sensibili, come i raffreddati del fieno, che starnutano per pollini di fiori d'altre terre".
Italo Calvino - Marcovaldo - 1963
RINITE ALLERGICA e SINUSITE
La rinite allergica è un processo infiammatorio della mucosa che riveste le cavità nasali, innescato dagli allergeni che respiriamo, con produzione di anticorpi IgE e poi con una serie di reazioni da cui deriva l'infiammazione delle mucose nasali. Si manifesta con segni e sintomi comuni, variamente associati: rinorrea (naso che cola), prurito, starnuti, anche a salve, e ostruzione nasale. Differente è il raffreddore comune facilmente distinguibile per la breve durata e per i sintomi non strettamente nasali (sintomatologia simil influenzale).
La rinite allergica è un problema sanitario globale e in Italia colpisce in Italia il 15%-20% della popolazione con un picco nei giovani adulti. Pur non essendo una malattia grave di per sé ha un forte impatto sulla qualità della vita, sia dal punto di vista sociale sia sulle prestazioni scolastiche e/o lavorative. Sono frequentemente associate altre patologie quali rino-sinusite, congiuntivite, asma e disturbi del sonno.
La sinusite è un’infiammazione delle mucose dei seni paranasali. Queste sono cavità situate nella fronte, nelle guance e dietro agli occhi. Sono collegate al naso per mezzo di piccoli canali, non più grandi della cruna di un ago. In caso di sinusite, tali canali vengono ostruiti e ciò determina una sensazione di dolore e pressione al viso.
Le cavità nasali sono posizionate tra gli zigomi, intorno e dietro il naso. I seni paranasali contengono muco, la cui funzione è quella di riscaldare e filtrare l’aria nelle cavità nasali, e hanno un ruolo fondamentale, tra l’altro, per l’abilità di pronunciare determinati suoni.
La sinusite allergica viene diagnosticata quando i sintomi perdurano per oltre 12 settimane, nonostante i trattamenti medici. In questi casi è opportuno rivolgersi ad un centro specializzato in otorinolaringoiatria, dove vi potrete sottoporre ad una visita specialistica otorinolaringoiatrica e, qualora necessario, la visita potrebbe essere integrata dalla video fibroscopia della gola e del naso. Praticamente, una minuscola videocamera connessa ad un sistema di fibre ottiche ispeziona il distretto otorino, aiutando l’otorinolaringoiatra ad individuare le cause della sinusite e delimitare lo stato infiammatorio.
SINTOMI DELLA RINITE ALLERGICA
L’infiammazione genera gonfiore della mucosa e questo si traduce clinicamente con ostruzione e naso chiuso. Il paziente non riesce a introdurre aria con il naso e respira a bocca aperta con tutti i fastidi che ne derivano. L’infiammazione inoltre crea irritazione delle terminazioni nervose del naso e quindi quel terribile prurito nasale che spesso affligge gli allergici e induce starnuti a raffiche! Sempre a causa dell’infiammazione si produce un aumento delle secrezioni liquide con il gocciolamento nasale e la così della rinorrea liquida. Respirare a bocca aperta rende complicate le operazioni più semplici come parlare, lavorare, restare a scuola, fare sport e riposare. Di notte il paziente non riesce a prendere sonno o ha un sonno molto interrotto. Di solito non ci si assenta dal lavoro o da scuola per un raffreddore, ma il rendimento lavorativo o scolastico sono molto compromessi dalla rinite.
Sintomi tipici
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Rinorrea acquosa
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Starnuti a salve
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Ostruzione nasale
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Prurito nasale
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Congiuntivite concomitante
Sintomi non tipici
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Sintomi unilaterali
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Rinorrea muco purulenta
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Rinorrea posteriore isolata
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Dolore, anosmia (perdita dell'olfatto)
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Epistassi ricorrenti
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RINITE ALLERGICA: QUALI ALLERGENI?
L’Italia presenta numerose piante che producono pollini allergizzanti. tre aree climatiche: l’area del nord, del centro e del sud e in queste aree le pollinazioni delle piante più allergeniche sono leggermente diverse in termini di mesi.
Il primo a pollinare è il Cipresso (gennaio-febbraio) a cui seguono al Nord Italia le Betullace (betulla, ontano e nocciolo) da febbraio a fine aprile, poi le Graminacee e le Composite (da aprile a giugno). Al Centro, Sud Italia e lungo le coste, per tutta la primavera pollina la Parietaria con picchi pollinici molto elevati e duraturi in termini di mesi.Anche l'Olivo nei mesi di aprile-maggio produce polline allergizzante con i picchi pollinici più alti. Al nord invece una importante piaga è l’Ambrosia che pollina in primavera-inizio estate.
Anche gli allergeni presenti tutto l’anno possono dare rinite. Si parla di rinite allergica da allergeni perenni quali Acari della polvere, cane, gatto e altri animali domestici come conigli e criceti o le muffe che sono disperse nell’aria, soprattutto l'Alternaria.
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RINITE ALLERGICA, SPIA DELL’ASMA
La rinite allergica è spesso associata a congiuntivite e asma bronchiale, ma anche a otite, polipi nasali, sinusite e disturbi del sonno (apnee e russamenti). Basti pensare che, secondo recenti ricerche, circa il 50% dei bambini con otite media è un allergico e che la rinite si presenta nel 70-80% degli asmatici. La rinite allergica è dunque un forte fattore di rischio per lo sviluppo dell’asma. Gli allergeni “perenni" cioè Acari della polvere, peli di animali e muffe sono considerati quelli più a rischio per lo sviluppo di asma. Anche i pollini comunque, specie in stagioni di fioritura intensa, possono essere causa di tosse persistente e di asma tavolta grave che complicano la classica rinite allergica stagionale.
Oggi si parla di “una via aerea e una malattia” considerando che dove si infiamma il naso, spesso si infiammano anche i bronchi.
La rinite allergica porta con sé molti problemi e conseguenze. L’infiammazione costante può contribuire anche allo sviluppo di sinusite e poliposi nasale. I polipi sono modificazioni della mucosa nasale che persistono e si ingrandiscono e anatomicamente portano a ostruzione delle cavità nasali. E anche la presenza continua di secrezioni nel retrofaringe può favorire l’insorgenza di faringo-tonsilliti batteriche o di otiti, tanto invalidanti e dolorose soprattutto nei bambini.
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LA DIAGNOSI
La presenza dei sintomi caratteristici è fortemente sospetta per una rinite allergica. In questo caso l'esecuzione delle prove allergiche mediante prick test rimane l'esame fondamentale per porre la diagnosi e individuare la causa (o le cause) della malattia. L'esame di secondo livello è costituito dalla ricerca nel sangue del paziente degli anticorpi specifici dell'allergia: le IgE.
I VASOCOSTRITTORI NASALI
Il vasocostrittore nasale porta a rapido sollievo dei sintomi e per qualche giorno si può usare, ma non è un rimedio efficae. La stagione pollinica, dura a lungo e il paziente deve continuamente spruzzarsi il vasocostrittore per riuscire a mantenere il naso libero, il farmaco funziona sempre meno e ne serve sempre di più per ottenere lo stesso effetto. Non sono pochi i casi da lesioni nasali da abuso cronico di vasocostrittori in pazienti quadi farmaco-dipendenti. Senza contare che i vasocostrittori, se si superno le dosi e i tempi consigliati possono alzare la pressione e dare effetti collaterali sistemici, esattamente come tutti gli altri farmaci.
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LA TERAPIA
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Le prima terapia in assoluto, consigliata dagli allergologi, quando possibile (per es. animali domestici, acari delle polvere, allergeni professionali) è quella di allontanare il paziente dall’allergene. Di fondamentale importanza è una corretta informazione su quali sono le cause ed i sintomi della rinite e su come si possono “gestire al meglio", anche con la collaborazione del medico. La conoscenza della malattia rende il paziente consapevole della necessità del trattamento terapeutico, di un adeguamento dello stile di vita, con la possibilità di ritagliare spazi di autocontrollo ed autogestione, sempre sotto la supervisione medica.
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Antistaminici: sono raccomandati per la rinite e per la congiuntivite sia negli adulti che nei bambini, sono efficaci su rinorrea, starnuti e prurito nasale e sui sintomi della congiuntivite.
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Corticosteroidi per uso nasale: (spray, soluzioni per aerosol) riducono l’infiammazione, sono efficaci in particolare sull’ostruzione nasale, possono agire sui sintomi a qualche ora dall’assunzione, l’effetto massimo si raggiunge dopo 24 -48 ore. Alcuni corticosteroidi nasali hanno dimostrato il miglioramento di sintomi oculari concomitanti. Attualmente sono disponibili formulazioni topiche con associazione di corticosteroidi ed antistaminici molto efficaci.
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Vaccino (immunoterapia o terapia iposensibilizzante specifica): è il vero trattamento personalizzato: consiste nella somministrazione in quantità crescenti dell’allergene verso cui si è sviluppata la risposta allergica al fine di indurre una tolleranza stabile nei suoi confronti. È l’unico trattamento non sintomatico in grado di indurre una riduzione stabile dei sintomi, anche dopo la conclusione del ciclo di somministrazione.
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RIMEDI, CONSIGLI, AVVERTENZE
In presenza di sintomi che possano far sospettare un’allergia respiratoria, la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio medico curante, che in caso di sintomatologia intensa instaurerà una prima terapia sintomatica , per poi inviare il paziente allo specialista per una corretta diagnosi con l’identificazione dell’allergene (o degli allergeni) per cui si è sensibilizzati. Ciò è necessario per stabilire un corretto programma preventivo-terapeutico. Ad esempio, le persone con diagnosi di pollinosi dovrebbero conoscere il periodo di fioritura delle piante responsabili delle manifestazioni allergiche, non solo nel luogo di abitazione ma anche nelle località dove intendono trascorrere le vacanze.
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